COSA SAPERE E COME AGIRE

Regioni e ASL devono garantire il rispetto dei tempi di attesa stabiliti da:
– Piano nazionale di governo delle liste di attesa
– Piani regionali

È stato di recente proposto e approvato (ma è ancora al vaglio delle Regioni) il nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste d’attesa (PNGLA) con validità 2018/2020.

Attualmente il Piano nazionale stabilisce un ambito di garanzia dei tempi massimi di attesa per 58 prestazioni. Nella prescrizione il medico deve indicare: classe di priorità, prima visita o
prestazione strumentale, quesito diagnostico.

Le Regioni e le Aziende sanitarie devono pubblicare on line i tempi di attesa

Le classi di priorità per le prestazioni ambulatoriali che il medico deve indicare sulla ricetta per individuare i tempi massimi di attesa sono:

U (Urgente) da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore;
B (Breve) da eseguire entro 10 giorni;
D (Differibile) da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici;
P (Programmata) da eseguire entro 120 giorni.

In caso la prestazione si riferisca a ricovero programmato, le classi di priorità sono:

Classe A: Ricovero entro 30 giorni;
Classe B: Ricovero entro 60 giorni;
Classe C: Ricovero entro 180 giorni;
Classe D: Ricovero entro 12 mesi.

Il cittadino ha diritto di chiedere alla Direzione sanitaria della struttura presso cui è in lista di attesa la propria posizione nell’agenda di prenotazione dei ricoveri.

RICORDA: E’ vietato sospendere la prenotazione delle prestazioni sanitarie. Le liste di attesa bloccate o agende chiuse sono vietate dalla Legge 23 dicembre 2005, n. 266, articolo 1, comma 282.

La normativa e le indicazioni complete sono disponibili sul sito web del Ministero

Dall’otto ottobre 2018 è attivo in via sperimentale per tre mesi il numero di pubblica utilità 1500 sul tema delle liste di attesa.

Telefonando dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 16, si potranno ricevere informazioni sulle modalità di accesso alle prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale e raccogliere eventuali segnalazioni sulle esperienze dei cittadini.

E’ possibile segnalare la propria esperienza anche attraverso un modulo on line.