L’indagine nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva ha visto protagonisti 664 giovani umbri
Dalla lettura delle proposte e dei suggerimenti dei ragazzi che hanno svolto un PCTO, a livello nazionale, emerge la necessità di acquisire quanti più dati ufficiali possibile e di avviare una consultazione pubblica coordinata dal Ministero dell’Istruzione, rivolta agli studenti ma anche alle diverse categorie di soggetti ospitanti, agli insegnanti referenti, ai tutor per individuare punti di forza, criticità, modifiche su cui un Gruppo di lavoro con i target suddetti ed altri esperti, possa lavorare.

In attesa che ciò venga messo a sistema, a conclusione del presente elaborato, proponiamo di: potenziare ove presenti, garantire la installazione ove assenti, o la fruizione per quelli “sacrificati” al Covid, di laboratori all’interno delle scuole, adeguati ai diversi indirizzi di studio. Ciò per garantire a tutti gli studenti, particolarmente delle aree interne e periferiche del Paese, di avere l’opportunità di sperimentare praticamente le conoscenze e le competenze acquisite.

Occorre che le scuole garantiscano da subito, attraverso i docenti referenti del PCTO ed i tutor interni, una preparazione adeguata degli studenti che partecipano a tali percorsi attraverso una conoscenza approfondita della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e degli strumenti a loro tutela come la Carta dei diritti in PCTO e la piattaforma del Ministero dell’Istruzione; occorre verificare che i soggetti ospitanti rispettino le condizioni previste, anche sottoscrivendo una sorta di Codice Etico, come proposto dal Movimento studentesco.

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