Quasi 300mila metri cubi di materiali utilizzabili nei lavori edili della ricostruzione: a tale volume equivalgono le circa 170mila tonnellate di macerie accumulate dopo il terremoto del 2016.
Le macerie raccolte e lavorate (di proprietà dei Comuni) sono state alle fine stoccate in lotti di 3.000 mc e sono tecnicamente end of waste, non-rifiuto, ossia pronti all’impiego.
I singoli lotti sono classificati come aggregati riciclati, quindi marchiati CE, e sono distinti in due pezzature: una che oscilla tra 0-44 millimetri, cosiddetto stabilizzato con una vasta gamma di potenziali impieghi, l’altra tra 30-50 millimetri, cosiddetto pietrisco, destinato prevalentemente per sottofondi e lavori stradali.
È sul loro recupero e l’impiego che si concentra la prima istruttoria dell’Osservatorio sulle infiltrazioni della criminalità in Umbria, trasmesso alla Commissione Antimafia dell’Assemblea consiliare regionale.
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