Cittadinanzattiva – Tribunale per i diritti del malato apprezza le dichiarazioni dei Responsabili delle Strutture complesse di chirurgia dell’Umbria che nel corso di un’Assemblea tenutasi il 10 febbraio scorso a Perugia hanno espresso:
“ forte preoccupazione per l’elevato numero di interventi chirurgici non effettuati durante la pandemia ed il ritardo con il quale si sta procedendo al recupero dell’attività procrastinata.
…Aver procrastinato il trattamento chirurgico ha determinato la permanenza dei sintomi e la progressione della malattia, con incremento del rischio chirurgico per la possibile insorgenza di complicanze, maggior complessità dell’intervento e prolungamento della degenza ospedaliera.
…nel 2020 la pandemia ha determinato una riduzione dell’attività chirurgica del 30-40%, che ha interessato anche gli interventi oncologici

…nel 2021 c’è stato un contenimento delle perdite senza recuperare minimamente l’attività procrastinata, mentre continua ad essere penalizzata l’attività di Day Surgery (-40% di interventi rispetto al 2019).
… a Gennaio 2022 la quarta ondata della pandemia ha nuovamente determinato la chiusura di molti reparti chirurgici”

Il tribunale per i diritti del malato che ha anche recentemente espresso pubblicamente analoghe preoccupazioni, sollecita la Regione a coinvolgere cittadini e operatori sanitari in modo concreto e fattivo, per fronteggiare una situazione quanto mai drammatica, che rischia di precipitarci in una ulteriore emergenza.

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